Il gioco delle bocce è uno sport nel quale gli attrezzi sono delle sfere rigide in materiale metallico o sintetico, dette bocce, ed una sfera dal diametro inferiore, detto pallino. Il gioco delle bocce è diffuso in tutti e 5 i continenti, in un totale di oltre 110 nazioni.
“Ndo sò finito stavolta?” mi è capitato spesso di pensarlo nella mia vita, assieme al resto delle domande che cadono l’una sull’altra a effetto domino subito dopo la prima: “che ce sto a fà qua? N’è mejo pensà alla salute? E questi mò chi sò?”. Nel momento in cui partono queste domande che mettono in discussione l’esperienza dell’adesso-qui, in genere capisco di stare sulla strada giusta. E spesso la strada giusta è quella del baretto, ma stavolta no, è quella del Bocciofilo di San Basilio.
I giocatori di una squadra lanciano a turno la propria boccia, alternandosi con i giocatori della squadra avversaria.
Il primo giorno carbonara, il secondo spaghetti alle vongole, il terzo fettuccine funghi e prosciutto. È un attimo capire perché sono tornato il quarto giorno. Tra un pasto e l’altro, poi, storie, tresette, vino contadino, racconti, birrette, televisione e sigarette; e un andirivieni di figli, nipoti, cognati, amici, sorelle, ex, compagne, risate, ricordi e politica. Perfetto.
L'accosto è un lancio di precisione che ha come obiettivo far arrivare la propria boccia il più vicino possibile al boccino. I giocatori che si specializzano in questo tipo di lanci vengono detti "puntatori", o "accostatori".
Come in ogni casa che si rispetti, c’è sempre chi si dedica alla prima accoglienza dell’ospite, che si preoccupa per il suo benestare e che introduce alle pratiche quotidiane del posto mostrandone i luoghi: un corridoio iniziale con due panchine sempre calde, un baretto dove farsi caffè e ammazzacaffè, la sala accanto per le carte, una sala grande dove ci si riunisce per mangiare e guardare la televisione, ancora qualche tavolo all’aperto per l’accuso e in fine due campi da bocce.
La bocciata è un lancio che viene effettuato con più forza ed ha come finalità quella di colpire una o più bocce avversarie con l'intenzione di allontanarle dal boccino. I giocatori che si specializzano in questo tipo di lanci vengono detti "bocciatori".
Ho impiegato poco tempo per ambientarmi e questo dovrebbe farmi riflettere, lo so, perché sentirsi a proprio agio nel bocciofilo di San Basilio è una sensazione piuttosto discutibile, per lo meno se non sei di San Basilio. Qualche giorno fa sono entrato e nessuno mi ha detto niente, solo un paio di cenni di saluto e Stefano che mi dice: “Vabbè, mo basta, mò se voi da beve te alzi e te pii er bicchiere. Mo sei de casa mica vorrai esse servito!”. Giusto.
L'obiettivo del gioco è quello di avvicinarsi il più possibile con il maggior numero di bocce al pallino.
La disponibilità alla relazione che sto trovando in Stefano e Gino, l’apertura al confronto der Cipolla e di Marco, i racconti di Vincenzo e di Franco e l’ospitalità di tutti gli altri, sono tutti elementi che mi rendono testimone della vita di una piccola comunità nella comunità, sotto poco più di 3 metri di tetto, in una borgata che attira su di sé una valanga di stereotipi sospesi nel manicheismo urbano che contrappone la comunità autentica e pura da un lato ed emarginazione, microcriminalità e degrado dall’altro.
Ora che le regole sono chiare, comincia la partita.
Valerio Muscella
San basilio fai che la nostra vita non sia una vedetta
fai che non sia un’illusione
fai che la nostra esistenza abbia un senso
e che ci possa rendere persone.
Non possiamo scegliere i nostri genitori
non posiamo scegliere dove nascere
ma possiamo scegliere chi essere.
La vita, la societa’ fa finta di insegnarci un modo di vivere
una morale, una dottrina, ma la nostra coscienza non ha bisogno di nulla
essi quello che sei.